Poemas de Alda Merini

Versiones al castellano de Jeannete Clariond


***

Los más bellos poemas
se escriben sobre las piedras
con las rodillas llagadas
y las mentes aguzadas por el misterio.
Los más bellos poemas se escriben
frente a un altar vacío,
asediados por emisarios
de la divina locura.
Así, loco criminal cual eres,
tú dictas versos a la humanidad,
los versos de la revancha 
y de las bíblicas profecías
y te sientes hermano de Jonás.
Pero a la Tierra Prometida
donde germinan manzanas de oro
y el árbol del conocimiento
Dios nunca descendió ni tampoco te maldijo.
Mas tú sí, maldices
hora tras hora tu canto
porque bajaste al limbo,
donde aspiras el ajenjo
de una sobrevivencia negada.

(De: La Tierra Santa, Ed. Pre-textos, 2002)


Le più belle poesie

si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da agenti
della divina follia.
Così, pazzo criminale qual sei
tu detti versi all’umanità,
i versi della riscossa
e le bibliche profezie
e sei fratello a Giona.
Ma nella Terra Promessa
dove germinano i pomi d’oro
e l’albero della conoscenza
Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto.
Ma tu sì, maledici
ora per ora il tuo canto
perché sei sceso nel limbo,
dove aspiri l’assenzio
di una sopravvivenza negata.



Deslío el cigarrillo
como si fuese una hoja de tabaco
y aspiro ávidamente
la ausencia de tu vida.
Es tan bello sentirte fuera,
deseando verme
y yo sin oírte.
Soy cruel, lo sé,
pero es ésta la jerga del poeta:
un largo silencio encendido
luego de un larguísimo beso.

(De: Baladas no pagadas, Ed. La Poesía, señor hidalgo, 2005)

Apro la sigaretta           
come fosse una foglia di tabacco
e aspiro avidamente
l’assenza della tua vita.
È così bello sentirti fuori,
desideroso di vedermi
e non mai ascoltato.
Sono crudele, lo so,
ma il gergo dei poeti è questo:
un lungo silenzio acceso
dopo un lunghissimo bacio.


Y así nacen los libros, en el amor, y así nacen los libros que nadie nunca lee, y así, antes de que el libro nazca, Dios lo deposita en ti como un manojo de fango que se hace luz.
Todos preguntan cómo escribir un libro: uno se acerca a Dios y le pide: fecunda mi mente, entra en mi corazón y llévame lejos de los demás, ráptame.
Así nacen los libros, así nacen los poetas.

(De: Cuerpo de Amor, Ed. Vaso Roto, 2007)



E così nascono i libri, nell’amore, e così nascono
i libri che nessuno legge mai, e così il

libro prima di nascere Dio lo deposita in te come
una manciata di fango che diventa luce.

    Domandano tutti come si fa a scrivere un
libro: si va vicino a Dio e gli si dice: feconda
la mia mente, mettiti nel mio cuore e portami via
dagli altri, rapiscimi.

    Così nascono i libri, così nascono i poeti.


Los poetas trabajan de noche

Los poetas trabajan de noche
cuando el tiempo no los apremia,
cuando calla el ruido de la muchedumbre
y termina el linchamiento de las horas.
Los poetas trabajan en lo oscuro
como halcones nocturnos o ruiseñores
de dulcísimo canto
y temen ofender a Dios.
Pero los poetas, con su silencio, 
hacen mucho más ruido
que una dorada cúpula de estrellas.

(Inédito)

 

 

I poeti lavorano di notte

I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.




Nací el veintiuno en primavera
                 mas no sabía que nacer loca,
                 abrir el surco
                 pudiese desatar tormentas.
Así Proserpina leve,
                 ve llover sobre la hierba,
sobre los gruesos trigos gentiles
y llora siempre al véspero.
Tal vez sea su plegaria.

(Inédito)

Sono nata il ventuno a primavera
            ma non sapevo che nascere folle,
            aprire le zolle
            potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
            vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.



Espacio espacio deseo, tanto espacio
            para dulcísima moverme herida;
quiero espacio para cantar crecer
            errar y saltar el foso 
            de la divina sapiencia.
Espacio denme espacio
que lance yo un grito inhumano,
ese grito de silencio en los años
            que con mis manos toqué..
(31.8.1999)



Spazio spazio io voglio, tanto spazio

            per dolcissima muovermi ferita;
voglio spazio per cantare crescere
            errare e saltare il fosso
            della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano. 

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